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In che modo tradurre può aiutarti a imparare le lingue?



Una delle credenze prevalenti tra chi apprende le lingue al giorno d'oggi è che la lingua madre debba interferire meno possibile quando si prova a imparare una lingua nuova.

Secondo questa credenza la lingua con la quale siete cresciuti/e è spesso una forma di "interferenza negativa" quando si cerca di impararne di nuove, e così è meglio evitare quest'interferenza utilizzando la lingua madre meno possibile.

A questo proposito vediamo molti studenti di lingue impegnarsi in conversazioni su Skype che siano al 100% nella lingua di apprendimento, creando delle flash-card con immagini, e anche utilizzando dei dizionari monolingua, dove le definizioni delle parole non sono tradotte, ma sono spiegate in altre parole nella stessa lingua.

Tale mancato affidamento sulla traduzione da o nella lingua madre è di certo un degno obiettivo - e i metodi descritti sono buoni punti di partenza per raggiungerlo - ma quando vedo persone che apprendono lingue evitare così ostinatamente la traduzione per principio, non posso fare a meno di provare la sensazione che si stanno perdendo qualcosa che potenzialmente sarebbe un gran beneficio per loro.

Perchè la traduzione non ottiene consenso


Di certo non è colpa dello studente se la traduzione è un concetto tanto contestato al giorno d'oggi. Uno dei metodi fondativi dell'insegnamento delle lingue straniere, noto come il Metodo della traduzione grammaticale è ancora oggi sinonimo di infinite riletture e riscritture di frasi da una lingua all'altra per memorizzare regole grammaticali. Questo metodo di definire parole e frasi in una lingua in contrasto con un'altra pare sia in circolazione da centinaia di anni, ed è ancora il metodo che si vede in molti libri di testo oggi. La rovina per questo metodo, forse il più tradizionale tra i tradizionali, non è stata tanto la sua mancanza di efficacia ma il fatto che è terribilmente noioso.
Altri metodi furono poi sviluppati nel tentativo di introdurre qualcosa di più dinamico nell'esperienza di apprendimento linguistico.Nello specifico, fu sviluppato un metodo conosciuto come Total Physical Response, o TPR che evitava interamente la traduzione a favore della creazione di corrispondenze singole tra la lingua di arrivo e il mondo materiale. Quando l'insegnante dice nella lingua di arrivo una parola come "braccio" o "gamba", gli studenti avrebbero poi dovuto indicare la corrispondente parte del corpo.

La traduzione sarà sempre necessaria


Per quanto colma di buone intenzioni sia la TPR, direi tuttavia che non può ancora colmare i benefici che offre la traduzione come strumento. Mentre è semplice associare la parola greca, francese o ungherese per "braccio" con il tuo vero braccio fisico, è molto più difficile associare parole a concetti astratti come "democrazia", "nostalgia" o "dolore" con un qualunque oggetto fisico univoco nel mondo concreto.

E proprio per questo creare connessioni tra la tua prima lingua e quella di apprendimento può essere così utile. In quanto persona adulta che parla una lingua, hai un vantaggio che nessun bambino che non è nel "periodo critico" potrebbe avere: possiedi un intero database mentale di concetti interconnessi, ricordi ed esperienze di vita che sono già state codificate in un'unica lingua.
Come tale, non hai bisogno di imparare di nuovo il concetto di amore quando impari la parola corrispondente in un'altra lingua. Con l'aiuto della traduzione tutto ciò di cui hai bisogno è di associare la parola di origine—love—con la nuova parola—come, amore—e il lavoro è essenzialmente fatto.

Come la traduzione può rivelare i segreti di una lingua


La traduzione è una parte utile e necessaria dell'aprendimento linguistico perchè può anche rivelare importanti dettagli su come due lingue comparate possono operare.

Per esempio, ogni lingua umana ha la capacità di esprimere la seguente idea:
Sto andando in spiaggia con Maria, perchè oggi fa molto caldo.

Nonostante questa frase possa essere espressa in ogni lingua umana, la sintassi e il vocabolario utilizzati potrebbero variare notevolmente da una lingua all'altra. Queste variazioni, che dipendono dalla distanza tra due lingue, può essere rivelata davvero solo tramite la traduzione.
Per esempio diamo un'occhiata alla stessa frase in due lingue "vicine" dal punto di vista linguistico, l'italiano e lo spagnolo.

Vado in spiaggia con Maria, perché oggi fa molto caldo
(Vado in spiaggia con Maria perché oggi fa molto caldo)

Voy a la playa con Maria, porque hoy hace mucho calor
(Vado in spiaggia con Maria perché oggi fa molto caldo)

Il confronto tra queste frasi tramite la traduzione rivela che il vocabolario e la sintassi delle due lingue corrispondono pressapoco parola per parola.
In questa situazione un madrelingua italiano che sta imparando lo spagnolo (o viceversa) potrebbe avere un grande beneficio dall'impiego regolare della traduzione perché le due lingue si assomigliano.
Diamo ora un'occhiata a due lingue più lontane tra loro: l'italiano e il tedesco
Vado in spiaggia con Maria, perché oggi fa molto caldo
(Vado in spiaggia con Maria, perché oggi fa molto caldo)

Ich will zum Strand mit Maria, weil es heute sehr heiss ist.
(Vado in spiaggia con Maria, perché oggi fa molto caldo)

Tradurre tra queste due lingue rivela che sono strutturalmente diverse ma contengono alcune somiglianze in termini di lessico e ordine delle parole.
In questa prospettiva un madrelingua italiano che sta imparando il tedesco (o viceversa) potrebbe avere delle difficoltà a tradurre da una lingua all'altra. Tuttavia trarrebbe comunque benefici dalla traduzione perché l'esposizione ripetuta alle differenze sintattiche lo aiuterà a interiorizzare le strutture della lingua di arrivo.
Infine, diamo un'occhiata a due lingue molto distanti tra loro: l'italiano e il giapponese.

Vado in spiaggia con Maria, perché oggi fa molto caldo.
(Vado in spiaggia con Maria, perché oggi fa molto caldo.)

今日はとても暑いから、マリアさんと海に行きます
Kyou wa totemo atsui kara, Maria san to umi ni ikimasu.

(Oggi molto caldo siccome, Maria con mare al (io) andare)

In questo caso i problemi che abbiamo visto tra il tedesco e l'italiano si sono combinati. Il giapponese e l'italiano hanno un ordine delle parole completamente diverso, e non condividono alcun lessico in comune.

Qui un madrelingua italiano che sta imparando il giapponese (o viceversa) potrebbe avere molta più difficoltà nel tradurre direttamente da una lingua all'altra. Come per il tedesco, tuttavia, una "routine di esercitazioni" regolari con la traduzione da e verso entrambe le lingue farebbe al caso di ogni studente per decifrare esattamente dove stanno le differenze sintattiche e lessicali, e di conseguenza aiutare lui o lei a memorizzare le operazioni mentali richieste per "trasformare" una frase italiana in quella giapponese corretta.
Finora abbiamo discusso:
– del perché la traduzione è una componente necessaria dell'apprendimento linguistico.
– di come la traduzione ti possa aiutare a stabilire le relazioni sintattiche e lessicali tra due lingue (tra le altre).

Ora ci manca solamente di parlare del modo preciso in cui dovresti incorporare la traduzione nella tua scaletta di apprendimento.

Il modo giusto per tradurre


Come accennavo la traduzione è uno strumento che può rivelarti come due lingue trasmettano lo stesso messaggio in modi completamente diversi.
Ogni pensiero trasmesso tramite il linguaggio deve essere manipolato e riorganizzato dalle regole semantiche, sintattiche, lessicali e morfologiche di quella lingua prima che rinasca sotto forma di una frase corretta e grammaticale in quella lingua.
Per familiarizzare con queste regola sia nella tua lingua madre che in quella di apprendimento, è essenziale che applichi una tecnica che chiamerò traduzione "bidirezionale".

Cioè:
1.Traduzione di un testo in L2 (lingua di arrivo) nella tua lingua madre, il che serve per aiutarti a capire il contenuto del testo.
2. Ritraduzione della tua "nuova" L1 nella L2. QuestoRetranslation of your “new” L1 translation back into L2. Cosa che ti aiuta a correggere i tuoi errori, notare le lacune nella tua comprensione e pensare nella lingua di arrivo.
La ripetizione della pratica di tradurre e ritradurre un singolo testo in un senso e nell'altro tra due lingue ti sarà d'aiuto per imparare a pensare secondo il messaggio generico che stai cercando di trasmettere, senza bloccarti sulle singole parole o strutture che ti sarà richiesto dire.

Ovviamente non dovrai andare avanti solamente completando traduzioni bidirezionali di qualsiasi testo troverai. Vorrai dedicare il tuo tempo di traduzione a testi che siano:

– corti (tra le 100-500 parole)
– interessanti per te
– al tuo livello di preparazione o leggermente al di sopra

Tale pratica sarà un beneficio per te in particolare nel corso della fase iniziale (pre-intermedia) dell'apprendimento linguistico man mano acquisisci familiarità con le strutture più comuni della tua lingua di apprendimento più rapidamente e facilmente.

Usare gli strumenti a disposizione


La mia speranza è che questo articolo vi abbia mostrato come la vostra lingua madre può essere un enorme vantaggio per l'apprendimento delle lingue, anzichè l'ostacolo che spesso sembra essere.

La chiave per usare la vostra lingua madre è attraverso un'applicazione efficiente della traduzione bidirezionale, per la quale voi traducete e ritraducete dei brevi e utili testi in entrambe le direzioni tra due lingue per padroneggiare la struttura interna della lingua di apprendimento.

Ricorda di cominciare da un livello semplice. Impara come tradurre frasi nella lingua di apprendimento nella tua lingua madre e viceversa, e poi passa a un livello più difficile, più impegnativo e più complesso. Col tempo scoprirete che a prescindere dal messaggio da trasmettere in ciascuna lingua, sarete in grado di comunicare il messaggio nella sua totalità piuttosto che parola per parola. Solo allora, quando non sarete più ostacolati dalle acrobazie mentali della grammatica e sintassi della lingua di apprendimento, sarete in grado di iniziare a padroneggiare la lingua straniera.

Se siete interessati a saperne di più sul mio metodo di traduzione bidirezionale, ne parlerò in maggiore dettaglio nel mio intervento durante la conferenza per poliglotti a Salonicco, Grecia il 29 ottobre 2016.

Restate connessi e buon apprendimento!

Scritto da Luca Lampariello e Kevin Morehouse

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